La santella o tribulina è un particolare tipo di edicola comunemente diffusa nella Lombardia orientale. Il nome deriva dall'italianizzazione del termine dialettale santéla, ovvero "luogo dei santi".
In Valcamonica nei dialetti camuni è presente la dizione capitèl, probabilmente derivante da "piccola cappella".
Esse erano solitamente affrescate con scene di santi in adorazione di Maria, oppure riservate ad un solo particolare santo, a cui la famiglia dedicataria era particolarmente devota.
Il luogo dove sorgevano aveva una caratteristica particolare: erano usualmente costruite su percorsi molto battuti o nei punti di biforcazione di una strada. Questi luoghi erano spesso collegati a leggende della tradizione orale, a volte con riferimenti a culti precristiani.
Alcune santelle, poste in luoghi perimetrali del paese, venivano raggiunte, in determinati giorni dell'anno, oppure durante periodi di particolare siccità, da cerimonie religiose chiamate rogazioni.
Cosa singolare qui a Paitone ve ne sono sorte di nuove vedi all'inizio di via Pospesio.